La storia e la peculiarità vinicola del Lazio

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La storia vinicola del Lazio è secolare. Gli Etruschi coltivavano già molte varietà autoctone a partire dal XII secolo a.C. con il metodo della vite maritata, in cui la vite veniva fatta crescere sugli alberi a cui era appoggiata come pioppi, aceri, ulivi e altri alberi da frutta.

Gli Etruschi trasmisero ai Romani le tecniche di coltivazione dell’uva, aumentandone la diffusione in tutto l’impero. A differenza dei Greci per i Romani il vino non aveva una connotazione religiosa, ma veniva servito come bevanda in accompagnamento ai pasti, per questo diventò sempre più popolare e si assistette a un aumento radicale della produzione. Le zone più fruttuose furono inizialmente il territorio dei Castelli Romani e le zone di Frascati e Viterbo. Il Testaccio è ancora oggi la testimonianza storica del fiorente commercio di vino dell’epoca, la “collina” è infatti nata dallo scarico dei cocci delle anfore utilizzate per il trasporto del vino.

Il grado alcolico dei vini prodotti nelle epoche più antiche era difficilmente controllabile, quindi molto variabile, per questo i vini venivano spesso mischiati tra loro. Erano poi solitamente serviti diluiti con acqua e aromatizzati con miele, erbe e diverse essenze vegetali.

Nel III secolo a.C. la produzione divenne tanto fiorente che i Romani iniziarono a esportare il vino in tutta Europa, portando così la vite nel nord della Francia e in Germania. Da allora iniziarono ad alternarsi periodo di crisi e di grande diffusione, subendo alcuni cambiamenti soprattutto con l’arrivo tra ‘800 e ‘900 della filossera in Europa che portò la necessità di piantare vitigni diversi dalle varietà autoctone.

A partire dagli anni ’90 a oggi è iniziata poi una stagione di riqualificazione e recupero dei vitigni autoctoni del Lazio, ogni zona si è specializzata in alcune varietà storiche. L’80% della produzione è attualmente dedicata ai vini bianchi, il terreno vulcanico e la presenza di molti laghi rendono l’uva particolarmente sapida.

La zona della provincia di Roma dove si trova anche la nostra cantina è una delle più fiorenti al momento. Il terreno ricco di materiali e il clima temperato rendono la zona particolarmente adatta alle varietà tradizionali come la Malvasia utilizzata per il nostro Core, la Bellone presente nel Roma Capoccia DOC e la Cesanese d’Affile utilizzata per il Pischello.

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